Ossigeno bruciato
attraverso le veneziane spiffera
madide nuvole
all’aria innamorata –
i corpi si lamentano
della venuta un po’ troppo feroce
sui bianchissimi campi
del silenzio dei lampi –
là dove l’urlo tace
non restano che gli assordanti tremiti
e inamidati echeggiano
nelle cavità psichiche buie
gli ultimi vagiti.